LA GRANDE OPPORTUNITA’ DELL’AUTOCONSUMO COLLETTIVO: COME OTTENERE IL CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO PER IL FOTOVOLTAICO

L’Autoconsumo collettivo offre contributi in conto capitale fino al 30 novembre 2025 per l’installazione di un impianto fotovoltaico


COS’E’

La configurazione dell’Autoconsumo collettivo è rappresentata da un insieme di autoconsumatori di energia rinnovabile che si organizzano collettivamente (e che dispongono di almeno due punti di connessione distinti a cui siano collegati rispettivamente un’utenza di consumo e un impianto di produzione) per condividere l’energia prodotta da uno o più impianti fotovoltaici.

Si parla di Autoconsumo collettivo quando si ha un singolo edificio con diverse utenze; il tipico caso è quello di un condomìnio con pannelli solari sul tetto che forniscono elettricità all’utenza condominiale o Ai singoli condòmini.

Configurazione diversa è la Comunità energetica, che si realizza quando i membri che la compongono (tramite contratto) sono un gruppo di privati, enti, PMI che si costituiscono in forma giuridica per produrre e condividere energia.


CONDIZIONI

  • I punti di connessione dei clienti finali di un gruppo di autoconsumatori devono essere ubicati nell’area afferente al medesimo edificio o condominio.
  • Gli impianti, invece, possono essere situati nell’edificio o condominio o anche presso altri siti nella piena disponibilità di uno o più clienti finali del gruppo, ma sempre nell’ambito dell’area afferente alla medesima cabina primaria.
  • Non possono associarsi al Gruppo di autoconsumatori le imprese la cui attività prevalente è classificata nel sistema ATECO come 35.11.00 e 35.14.00 (produzione e vendita di energia elettrica), per il resto qualunque soggetto titolare di un punto di connessione può parteciparvi


LE OPPORTUNITA’

Con l’Autoconsumo collettivo, il condominio rappresenta una grande opportunità per coglierne i benefici

Il D.M. 414/2023 (Decreto CACER), in vigore dal 24 gennaio 2024, ha stanziato incentivi per 5,7 miliardi, dei quali 2,2 finanziati con il PNRR, definendo i criteri e le modalità per la concessione di incentivi per sostenere l’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo.

I contributi economici spettanti sull’energia prodotta sono riconosciuti in relazione a ciascun impianto di produzione la cui energia elettrica rilevi per la configurazione del Gruppo di autoconsumatori, e sono:

  • il corrispettivo di valorizzazione, definito dall’ARERA a rimborso di alcune componenti tariffarie, riconosciuto sull’energia elettrica autoconsumata;
  • la tariffa premio riconosciuta sull’energia condivisa incentivabile.

Altri vantaggi sull’energia prodotta sono (ovviamente) anche:

  • il risparmio in bolletta ottenuto dal proprietario dell’impianto per l’Autoconsumo “diretto” dell’energia prodotta e contestualmente consumata dalla propria utenza
  • la remunerazione (da parte del Gse) su tutta l’energia immessa in rete tramite il servizio del Ritiro Dedicato (RID).

Contributo in conto capitale

Alle tariffe sull’energia condivisa, però, si aggiunge il contributo in conto capitale del 40% per gli impianti realizzati in Comuni al di sotto ei 50.000 abitanti!

Una combinazione di vantaggi cumulabili decisamente unica!

La richiesta di accesso al contributo deve essere presentata entro il 30 novembre 2025 (fatto salvo il preventivo esaurimento delle risorse disponibili) attraverso il portale “SPC-Sistemi di Produzione e Consumo” del GSE.


COME REALIZZARE UN GRUPPO DI AUTOCONSUMO COLLETTIVO

Un gruppo di autoconsumatori non necessita di essere costituito sottoforma di soggetto giuridico: in quanto i rapporti tra i soggetti appartenenti al gruppo vengono regolati da un contratto di diritto privato

Nel caso di condomìni, i rapporti possono essere regolati attraverso un verbale di delibera assembleare firmato dai condòmini che aderiscono al gruppo di autoconsumatori.


AUTOCONSUMO COLLETTIVO E DIRETTIVA CASEGREEN

L’opportunità dell’Autoconsumo collettivo si abbina in maniera particolarmente virtuosa con interventi di Riqualificazione delle centrali termiche con l’utilizzo di generatori a pompa di calore (ibridi o full elettric).

L’installazione di detti impianti termici permettono una riduzione dei consumi energetici ed un risparmio per il riscaldamento e la produzione di ACS.

L’abbinamento di impianti a pompa di calore con la produzione di energia fotovoltaica rappresenta un’opportunità straordinaria in quanto, funzionando ad energia elettrica (totalmente o in buona parte) permette di autoprodurre in loco l’energia da essi consumata.

A quanto sopra si aggiunga che, attraverso il vigente incentivo Conto Termico (l’unico incentivo ancora “scontabile in fattura”), l’installazione di pompe di calore permette di ottenere un contributo in conto capitale (anch’esso a fondo perduto ed erogato dal Gse) per un importo massimo attuale fino al 65% del valore dell’intervento!

Questa quindi una breve sintesi dei vantaggi che si perseguono con questo binomio:

  • riduzione dei consumi termici: 60%-80%
  • contributo a fondo perduto 40% sull’impianto fotovoltaico
  • contributo a fondo perduto fino al 65% sull’impianto termico con pompe di calore
  • tariffa premio sull’energia elettrica fotovoltaica condivisa
  • miglioramento della classe energetica dell’edificio (conforme agli obiettivi Direttiva Case Green)


Articolo tratto da casagreendavvero.com

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